DO SBALONADE
il volley dei pori trentini
Il portale dove ogni notizia non è obiettiva, gli articoli vengono scritti basandosi sul sentito dire e le voci di corridoio, dove si svelano i misteri delle squadre costruite dai giocatori/senatori, dove non tutti hanno diritto di parola e di difesa... insomma tutto come nella vita reale solo che questo è IL MONDO DELLA PALLAVOLO TRENTINA, dove ogni cosa va all' incontrario.
Video, interviste fatte ad amici e nemici del mondo del sottosuolo delle categorie nazionali, il basso livello del volley regionale visto dagli occhi di chi contribuisce ad abbassare gli standard!
Video, interviste fatte ad amici e nemici del mondo del sottosuolo delle categorie nazionali, il basso livello del volley regionale visto dagli occhi di chi contribuisce ad abbassare gli standard!
Beach and ball 2
Beach Volley - Beach Ball 2
Giochi by Flashgames.it
giovedì 28 febbraio 2013
VOCI...
Sento voci molto brutte su fatti accaduti nelle nostre palestre di pallavolo trentine. Voci su "tifosi" che insultano la squadra avversaria insistentemente e pesantemente..voci su "tifosi" che insultano i giocatori invece che sostenere la propria squadra..voci su "tifosi" che arrivano a fare rissa col pubblico a fine partita...niente di più triste e sconcertante nel mondo pallavolistico dove la sfida è importante ma il rispetto lo è ancora di più..non impariamo dal calcio e dai calciatori please. Manteniamo salvo e integro questo sport meraviglioso. Non voglio accusare nessuno, solo denunciare un mio disagio a sentire certe cose..
MM
martedì 12 febbraio 2013
Quando le cose vanno al contrario.
La pallavolo trentina vive di paradossi che, come
il dizionario recita è una “ proposizione che per forma o contenuto si oppone
all'opinione comune o all'esperienza quotidiana, riuscendo perciò sorprendente
o bizzarra”. Uno di questi paradossi è senza dubbio quello legato, nella
pallavolo maschile, al tema degli allenamenti: se un atleta ripercorre la sua “carriera”
noterà come agli anni felici delle giovanili dove ci si faceva il mazzo in palstra
alla parete, eri seguito con attenzione, ti beccavi i rimproveri che ti
meritavi si sono sostituiti, appena messo fuori il naso nel mondo, anni tragici
di confusione e pressappochismo, inevitabile preludio per molti all’ abbandono
dell’ attività agonistica per i più divertenti campetti dell’ oratorio.
Mi spiego meglio: ma non dovrebbe essere che più
vai avanti negli anni, più apprendi i fondamentali, affini la tecnica (e di
conseguenza meglio giochi) migliori anche il livello dello stare in palestra? E
invece il Trentino che noi tanto amiamo va all’ incontrario. Sì perché nelle
giovanili dove non sei bono neanche a far arrivare un pallone in posto 4 hai
dietro 1° 2° allenatore, dirigente accompagnatore, scoutman che ti dicono come
posizionare i piedi, girare il busto ecc. E invece dopo, in serie C la MASSIMA
categoria regionale sei fortunato se agli allenamenti ti presenti in 10, se il
tuo allenatore non dice la fatidica frase “stasera calcetto” (questo per due
volte in settimana perché logicamente andando avanti con gli età 3 allenamenti
sono troppi…4 figuriamoci) e se al sabato metà squadra non va alle terme con
rispettive morose o a qualche festa di compleanno. So cosa state pensando: “ ma
cosa rompi, giochi in serie C trentina, dove il livello è pessimo, se metti
fuori il naso dalla regione prendi mazzate, pensa a lavorare…ma se sei così
forte vai in serie B (non che attualmente ci sia molta scelta anche di quelle
in regione). Ma su questa cosa vi faccio riflettere: già nel maschile i numeri
sono ridotti all’ osso, praticamente non si riesce più ad organizzare
campionati senza la presenza dei fuori quota (invidia massima per il femminile
che deve fare 4 gironi per ogni campionato giovanili che non ci stanno tutte in
palestra): se poi la prospettiva per questi ragazzini è finire in “prima
squadra” dove si fa tutto forchè giocare a pallavolo e uno non ha la
possibilità/capacità di andare a giocare fuori perché ci si stupisce tanto dell’
abbandono dei ragazzi o degli scarsi numeri? Io farei un bel mea culpa e
eviterei di filosofeggiare sull’ argomento.
Arriviamo all’ ultimo punto, quello che piace
tanto ai contabili: i soldini. Sarà mica un caso che i migliori allenatori del
maschile, che da tempo immemore lavoravano nel settore anche con ottimi
risultati in B2 e B1 (si bambini un tempo in trentino c’era la B1, ma che dico
LE B1…ne avevamo ben 2)siano passati ad allenare U14 femminili? Dite che
volessero aggiungere a curriculum l’ esperienza? Di certo non puoi restare nel
settore maschile se vedi che i tuoi colleghi nel femminile prendono il doppio
di te e vedi che tutto intorno la situazione sta precipitando.
Quindi siamo d’accordo, ad oggi non possiamo
permetterci di avere le B2 e le B1 come una volta, c’è la crisi e probabilmente
non ci sono neanche i nomi per provare a salvarsi ( anche se io qualche idea di
outsider ce l’ avrei): ma dite che fa così schifo fare una bella squadra in
serie C, è una così brutta lettera che tutti la evitano e la bistrattano? Non
faccio il contabile ma penso che tenere in piedi una serie C con un progetto
(mamma che parolona) a lungo termine non sarebbe proprio una brutta cosa. Io di
società che lavorano così ne ho incontrate negli anni e ho sempre visto
raccogliere i frutti più o meno grandi che fossero. Certo è che se fosse così
facile ci avrebbero pensato sicuramente altri, non scopro certo io l’acqua
calda…(forse)
venerdì 1 febbraio 2013
ANCHE I NOSTRI CUGINI NON SCHERZANO...
Ebbene si sa, gli altoatesini sono famosi per la cordialità, per gli spogliatoi ben riscaldati, per gli appendiabiti bassi e girati verso il muro (e le birre, soprattutto le BIRRE). MA ANCHE (purtroppo) per le palestre.
1. Quasi tutte il parquet (lo odio) si scivola e si salta la metà (e per me nano è essenziale saltare)
2. RICOLME DI LINEE DI OGNI GENERE FORMA SPESSORE LUNGHEZZA COLORE!!!!!
E poi ti ritrovi a consigliare ai tuoi compagni di stare più indietro in battuta perché stanno pestando (“ah no caz quella è la riga del badminton”) mannaggia alle righe.
3. Non contenti di questo, non soddisfatti di cotal impedimento visivo, non appagati da tanta sofferenza cosa fanno? à IL SOFFITTO BASSO!!!! Ma come puoi pensare di giocare a pallavolo in una palestra alta 5 metri?? Mica stiamo giocando a squash..diamine.
Ovviamente abbiamo perso..mi hanno fermato a fine partita a farmi i complimenti..credo..non so il tedesco..
MacFrog
1. Quasi tutte il parquet (lo odio) si scivola e si salta la metà (e per me nano è essenziale saltare)
2. RICOLME DI LINEE DI OGNI GENERE FORMA SPESSORE LUNGHEZZA COLORE!!!!!
E poi ti ritrovi a consigliare ai tuoi compagni di stare più indietro in battuta perché stanno pestando (“ah no caz quella è la riga del badminton”) mannaggia alle righe.
3. Non contenti di questo, non soddisfatti di cotal impedimento visivo, non appagati da tanta sofferenza cosa fanno? à IL SOFFITTO BASSO!!!! Ma come puoi pensare di giocare a pallavolo in una palestra alta 5 metri?? Mica stiamo giocando a squash..diamine.
Ovviamente abbiamo perso..mi hanno fermato a fine partita a farmi i complimenti..credo..non so il tedesco..
MacFrog
martedì 15 gennaio 2013
COMUNQUE VADA...VIVA I CANEDERLI
Secondo appuntamento con il nostro MacFrog che neanche gli infortuni riescono a fermare. Per noi quest'oggi un miscuglio di rivalità tra ex compagni e gioie del post partita, il tutto condito con un ottima salsa di anti-infiammatori vari
E quando sei chiamato ad una partita in quella determinata palestra
contro quella determinata squadra sai già cosa ti aspetti…non vi capita
mai? Così è stato sabato scorso in quel di Levico, una partita fra ex
con l’unica costante di esser tutti mezzi rotti! Ma chi me lo fa fare di
giocare ancora rattoppato con lo scotch? Ovviamente per poter sfottere i
miei simili nelle stesse condizioni, qual gioia!! È in quelle
situazioni che spuntano nuovi prodotti del mercato farmaceutico
cino-veterinario: miracolose cremine auto scaldanti a base di denti di
ornitorinco, paste verdi per mammelle bovine, creme rosse
similsimmenthal che le metti su perché non si sa ma psicologicamente
funzionano (forse).
Diamine, vorrei un corpo in
carbonio..indistruttibile..e l’unica costante che ti tira su il morale
dopo una mediocre partita ed un’infortunio sono una pizza e i fagioli
alla texana alla Vecchia Pergine, accompagnati da un’ottima Leffe Rouge
di media stazza per cercare di ignorare le conseguenze di tal abbuffata
che ci raggiungeranno nella notte.
Pare che l’argomento cibo sia
pure una costante di questo blog…ebbene si, si sa..gli sportivi in
quanto a gusto per il mangiare sono imbattibili..centinaia di panciotte
(o meglio tartarughe rovesciate) invadono i nostri campionati, specie
per i giocatori più maturi che tramutano la loro forma geometrica da
B<H a B>=H…dei canederli con le gambe insomma..ma senza mai
rinunciare al piacere del gioco! Fin quando ginocchia e schiena non ci
abbandonano.
Viva i canederli! Orgoglio della pallavolo trentina
lunedì 7 gennaio 2013
Il punto di vista di quelli che sudano
E' con grande gioia che pubblico di seguito il primo di (mi auguro) una lunga serie di interventi fatti dagli addetti ai lavori di questa pallavolo trentina. Partiamo subito col botto... lui è Mac Frog e nonostante la giovane età lo considero a pieno titolo una dei veterani dell' universo trentino del pallone. Le palestre le aveva nel sangue fin da piccolino e si sa, alla genetica non c'è scampo: questo ragazzo porta avanti con orgoglio e fervore le gesta di famiglia senz atrascurare le sue altre mille passioni e ricordandosi anche di studiare.Ogni volta che lo incontro mi ricorda che anche per la partita del campetto bisogna essere disposti a lasciarci un braccio, per quel gusto di fatica a gioia che le grandi sfide ti lasciano addosso, quell' adrenalina che la notte non ti fa dormire: questa è la sua pallavolo dove non conta chi offre il gioco migliore, ad avere la meglio è sempre chi urla più forte!!!
Dopo la lunga trafila di giovanili e una certa esperienza nei
campionati regionali la serie D è quella che mi compete, una serie che
ha raggiunto (a mio parere) un buon livello rispetto a quando l’avevo
frequentata 6 anni fa prima di fare gavetta in C. Una categoria molto
“giovane” visto le squadre fin’ora incontrate, dove si intreccia
l’esperienza delle vecchie conoscenze con la freschezza e la
disinvoltura dei più giovani alle prime esperienze in questo campionato.
Avendola vissuta anni fa da “bocia” ora mi ritrovo nei panni del
“vecchio” della squadra; cosa ho imparato in questi anni? Trovare gli
obiettivi, la gioia e la soddisfazione in ogni stagione e in ogni
partita e allenamento, anche se questi non danno i risultati sperati.
Ognuno
vive lo sport in modo diverso, in particolare la pallavolo poiché è uno
sport collettivo basato sulle potenzialità dei singoli giocatori. Un
aspetto meraviglioso del nostro sport è proprio questo: la squadra, il
collettivo, il gruppo; più forte è questo elemento più forte e più forte
ne uscirà la squadra.
Esperienza diretta di quest’anno: mi sono
ritrovato a partecipare ad una partita di prima divisione con un gruppo
di ragazzi che non conoscevo, ebbene forse è stata una delle partite più
belle della mia vita, vinta 3 a 2 contro un forte avversario: in campo
c’era un’adrenalina, un’unione, una coesione, un’esaltazione che non ho
mai visto prima in campo, eravamo tutti uniti e concentrati a fare il
meglio possibile, caricandoci sempre più per merito del buon gioco e
sostenendoci nei momenti di difficoltà, questa è una squadra!
In
serie D invece l’ultima partita contro il Brenta volley (osticissimi
avversari) per ragioni di carattere personale dei singoli ci ha visti
giocare l’intera partita senza allenatore espulso dopo 10 punti del
primo set; un calo di rendimento degli avversari e la tenacia e la
grinta della nostra squadra in campo ci ha permesso di vincere il set
successivo e tenere in parte testa agli avversari nel seguente, una
soddisfazione immensa anche se abbiamo perso la partita. Perché alla
fine sarà anche importante vincere….ma giocare bene e insieme vale molto
di più.
Buon volley a tutti!
MacFrog
L' allenatore dei nostri sogni
Ammettetelo: chi non ha mai desiderato avere come head coach la reincarnazione vivente di Daimon di "Mila e Shiro"? Lui si che sapeva come motivare le sue atlete, a suon di bastonate di bambu e belle parole!!!!
mercoledì 26 dicembre 2012
IL VOLLEY SOTTO NATALE
Il clima natalizio ha uno strano effetto sul fisico del pallavolista: non si sa perchè ma è come se i 3/4 giorni di lontananza dalle palestre per celebrare il santo natale abbiamo come risultato quello di riuscire a far dimenticare ai nostri volley fanatici come si faccia un bagher o che a pallavolo si debbano fare 3 tocchi...è come se tutti i panettoni ingeriti, una volta che riempiono a dismisura lo stomaco finiscano per opprimere anche quei recettori adibiti alla rapidità e al movimento fisico, avendo come unico risultato quello di 12 palloni che rotolano per il campo rimbalzando. Questo effetto delle feste, coadiuvato dal ponte lungo che il capodanno offre potrebbe cogliere impreparati i più inesperti, ma chi bazzica per i campi regionali dai tempi dei palloni grigi e dai set che terminavano a 15 sa bene come ovviare a tale problema. Noterete infatti che i giocatori più scafati e coloro che hanno avuto la fortuna di essere istruiti da queste pietre miliari della pallavolo trentina durante tutto l' arco della stagione abbia come usanza la "crocetta", ovvero il pagamento di un partcolare gesto goffo (battuta sotto rete) o di un lieto evento (compleanno, laurea, matrimonio, bel voto a scuola), che pende sulla testa del malcapitato come una grande lettera scarlatta fino al suo giusto compimento. Ecco che quindi abituarsi a fine allenameto a mangiare una bella torta ipercalorica permette di tenere allenate le pareti dello stomaco che così facendo non si troveranno disorientate di fronte allo zampone ripieno di castagne della vostra nonnina.
Unica speranza per gli allenatori nostrani è quella che il 7 gennaio arrivi presto e si proceda spediti verso quella ripresa dei campionati (contornati da qualche bel torneo stile agri-volley) che sancisce la fine delle abbuffate. Mi ricordate che c'è la coppa trentino? Volutamente non l' ho citata perchè vi svelerò un segreto: il vero poro pallavolista trentino perde i punti necessari nella fase a gironi per evitare la qualificazione cosicchè il 6 gennaio invece di svegliarsi alle prime luci dell' alba per andare in qualche fredda palestra (spesso in culo ai lupi) se ne sta tranquillo e beato a letto, ridendo :)
Buone feste a tutti ed un ultimo consiglio... il pallone lasciatelo nell' armadio fino al nuovo anno, non fatevi del male!!!
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